L’annuale rapporto di settore sui “Dati Statistici Notarili” mostra l’andamento del mercato immobiliare in Italia, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2021. Anno che, visti i dati durante la pandemia, è stato definito come “l’anno della ripartenza“.
Infatti, nonostante alcune chiusure localizzate e delle limitazioni relative al Covid-19, il 2021 mostra un deciso recupero dell’attività notarile: rispetto al 2019, ultimo anno non toccato dalla crisi sanitaria, è stato registrato un forte incremento degli atti stipulati e, in conseguenza di ciò, il nord Italia si conferma l’area trainante del paese.
Il punto sull’immobiliare
Circa il 60% dell’attività notarile riguarda il mondo dell’immobiliare e i dati estrapolati mostrano diverse transizioni immobiliari con un trasferimento di quote pari o superiori al 50 % della proprietà.
Il periodo preso in considerazione mostra 1.058.732 compravendite delle quali 628.137 riferite a immobili abitativi, in aumento rispetto al biennio precedente:
in Lombardia sono stati compravenduti il 19,43% degli immobili totali;
in Veneto il 9,30%;
in Piemonte il 9,27%.
Il 56,05% degli immobili acquistati a uso residenziale è stato comprato grazie al bonus prima casa e a misure affini, come quella rivolta ai giovani che non avevano ancora compiuto 36 anni e con un Isee inferiore a 40.000 euro.
In questo caso, con lo scopo di facilitarne l’accesso a un mutuo per l’acquisto di una prima casa, lo Stato garantiva una copertura finanziaria pari fino all’80% dell’importo del mutuo stesso.
Un’analisi volta a comprendere diversi aspetti delle compravendite registrate mostra:
un numero maggiore di transazioni effettuate da privati rispetto alle imprese;
poca distinzione tra investimenti compiuti da uomini e donne (a eccezione dall’acquisto di terreni agricoli, svolto maggiormente dai primi).
Nuove esigenze
Il report ha anche mostrato come siano cambiate le necessità abitative in relazione ai nuovi bisogni lavorativi: sono sempre più ricercate abitazioni con spazi esterni facilmente convertibili in spazi per lo smart working e con una classe di efficienza energetica di primo livello per andare in contro al caro bollette e ai temi di sensibilità ambientale.
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