Per affrontare e conoscere in dettaglio i limiti e le criticità nel settore immobiliare ci vengono in aiuto i Big data, ossia una raccolta di dati informativi estesa e veloce. Perciò, accanto al classico modello statistico che studia i fenomeni socio-economici, si affaccia oggi una più ampia disciplina che riguarda la scienza dei dati (Data science), che permette di incrociare tutte le caratteristiche dei Big data, analizzarle e metterle in relazione, elaborando modelli complessi.
I Big Data del settore immobiliare sono molteplici e non strutturati. Derivano dalle interazioni tra i soggetti che entrano in relazione in questo settore, come ad esempio: proprietari, costruttori, acquirenti, locatari, intermediari d’affari, intermediari finanziari, agenzie fiscali, periti, enti territoriali.
Con il fenomeno dei Big data sono emerse numerose piattaforme dedicate al mondo immobiliare. Alcune sono orientate a capire le preferenze dell’utente, in modo tale da offrire a ciascuno l’immobile che soddisfi meglio le sue esigenze; altre si muovono all’interno delle dinamiche del mercato e offrono, ai potenziali investitori, informazioni sul momento più favorevole per comprare o vendere; altre ancora riguardano modelli di valutazione automatizzati, permettendo agli investitori di minimizzare i rischi.
Nuovi bisogni delle città
Dalla mole di dati, sappiamo che il mercato immobiliare mondiale vale più di 240 trilioni di euro, ma è il settore più arretrato nella trasformazione digitale. Gli immobili, rappresentano un valore fisico per definizione, ma vanno ripensati in un mondo in costante cambiamento.
I ricavi sono crescenti, con il prezzo delle case che, nella sola Milano, continuerà a salire anche nel 2022. I bisogni delle città sono nuovi e diversi, perché le piattaforme digitali avevano già iniziato a condizionare gli spazi di uffici, abitazioni e retail, tra negozi e logistica, ma con la pandemia l’accelerazione verso una nuova dimensione ha portato la necessità di agire anche all’interno del settore.
Case e affitti: i prezzi aumentavano già ad agosto
I dati sono il futuro. Anzi, il domani è già qui. Lo sanno benissimo i ragazzi di Maiora Solutions, una startup milanese che ha ideato il primo tool che consente a investitori e operatori di pianificare i propri investimenti, grazie ad un database che conta più di 50mila annunci.
Dai dati raccolti è emerso che il mercato immobiliare di Milano, nel mese di agosto 2021, a un mese dalla fine del lockdown, ha registrato un aumento dei prezzi dei monolocali del 6,8%. I costi dei bilocali sono diminuiti del 3,5%. Per quanto riguarda gli affitti, il report registra come monolocali, bilocali e trilocali sono aumentati in modo lineare e costante durante il mese di agosto, registrando alla fine del periodo aumenti rispettivamente del 12%, 11% e 9%, mentre i quadrilocali da metà agosto hanno registrato un incremento del 21% rispetto all’inizio di agosto.
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