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I quartieri di Milano a rischio allvione

È Milano, ma sembra Venezia. Complice il cambiamento climatico e i conseguenti eventi atmosferici sempre più estremi, a ogni allerta meteo alcune zone del capoluogo lombardo si ritrovano sott’acqua. A fare paura è soprattutto il Seveso, il fiume interrato che quando esonda allaga interi quartieri, rendendo impossibile muoversi con i mezzi, in macchina e talvolta anche muoversi a piedi, oltre ad allagare case, garage e cantine causando innumerevoli danni agli immobili.



Perché Milano si allaga così spesso

Apparentemente, Milano non è una città sull’acqua. Sorge nel centro della Pianura Padana, lontano da mari e laghi, e a parte i tre Navigli (i due più famosi – Grande e Pavese – a sud e quello della Martesana a nord) sembra non essere attraversata da corsi d’acqua. Ma è davvero così?


In realtà, la città della Madonnina è attraversata da fiumi interrati che scorrono sottoterra, al di sotto delle case, delle strade e dei mezzi di trasporto. I principali sono:

  • il Seveso;

  • l’Olona;

  • il Garbogera;

  • il Pudiga;

  • il Guisa.


A causare danni anche ingenti (basti pensare che le esondazioni avvenute tra il 2010 e il 2014 sono costate alla città quasi 180 milioni di euro) sono soprattutto i primi due. A questi si aggiunge il Lambro che però, a differenza degli altri, scorre prevalentemente in superficie.


Perché i fiumi milanesi sono stati interrati? Questo processo, chiamato tecnicamente tombinatura, risale alla fine dell’Ottocento, quando la neonata Italia lo “importò” dalla Francia. L’obiettivo era aumentare lo spazio edificabile, ma così facendo si aumentò anche il rischio di esondazione, dal momento che i corsi d’acqua interrati vengono deviati e incanalati in spazi ristretti, incapaci di contenere il fiume nel momento in cui si verifica una piena.


Il report di Legambiente sui quartieri di Milano a rischio alluvioni

A redigere la mappa dei quartieri milanesi maggiormente esposti al rischio di alluvioni è stata Legambiente, che a inizio 2023 ha stilato un report prendendo in considerazione le zone in cui, negli ultimi 12 anni, si sono verificate almeno 20 esondazioni.


Il risultato è il seguente:

  • Parco Lambro;

  • Lambrate-Rubattino;

  • Ortica;

  • Viale Marche e Cascina Merlata;

  • Niguarda, Bicocca e Parco Nord;

  • Isola e Garibaldi.

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