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Cosa prevedono le nuove norme sugli affitti brevi

Arriva la stretta sugli affitti brevi con nuovi obblighi non solo fiscali, ma anche in materia di sicurezza.


Oltre all’aumento al 26% della cedolare secca dal secondo immobile affittato in poi, sono previsti un nuovo codice identificativo, estintori e rilevatori di gas. Per mettere ordine, arrivano anche pesanti multe per i trasgressori.



Ecco cosa cambia dal 2024.


Cosa cambia con gli affitti brevi

Tra emendamenti, battaglie contro Airbnb per presunte tasse inevase e nuove regole, il governo sta per varare i nuovi obblighi sugli affitti brevi. Le norme prevedono una serie di cambiamenti con l’obiettivo di disciplinare una materia complessa nell’ambito delle locazioni turistiche di breve periodo.


Il 2024 sarà comunque un anno di prova poiché si teme che la stretta possa sortire effetti contrari, ossia penalizzare i piccoli proprietari, a vantaggio delle piattaforme multinazionali, e incentivare gli affitti in nero.


Alcuni proprietari di casa affittano per brevi periodi ai turisti per portare a casa una seconda entrata economica, perciò dovranno valutare l’impatto economico del cambiamento. Inoltre, il mancato adeguamento alle nuove norme sugli affitti brevi sarà punito con multe salate.


Ecco cosa dovranno fare per evitarla.


Le nuove norme sugli affitti brevi: cosa cambia dal 2024

I proprietari che intendono affittare una, o più case, per brevi periodi dovranno adeguarsi alle nuove regole. L’attività, per quanto breve e saltuaria, sarà sottoposta a nuovi obblighi, che comporterà anche un esborso di denaro da investire.


Vediamo, in sintesi, cosa cambia dal 2024:

  • ciascuna unità immobiliare dovrà essere dotata di nuovi dispositivi di sicurezza funzionanti per la rilevazione di gas combustibili e di monossido di carbonio;

  • gli estintori devono essere portatili, a norma di legge e collocati in posizioni accessibili e visibili;

  • sarà obbligatorio un estintore ogni 200 metri quadrati di pavimento, con un minimo di un estintore per piano;

  • vige l’obbligo di registrazione su apposito sito web nazionale per una maggiore trasparenza statistica;

  • sarà introdotto e reso obbligatorio un codice anti-evasione CIN (Codice identificativo nazionale) assegnato direttamente dal Ministero o su istanza che i proprietari di casa dovranno presentare in via telematica;

  • la cedolare secca sale al 26% dal secondo immobile affittato, in poi.


Affitti brevi e nuove norme: in arrivo multe salate

Come accennato, gli obblighi previsti dal nuovo anno saranno accompagnati da pesanti sanzioni contro i trasgressori.


I proprietari di case sprovvisti di Codice identificativo CIN andranno incontro a una multa da 800 a 8mila euro, a seconda delle dimensioni dell’immobile. Sarà meno salata (da 500 a 5mila euro) per quegli albergatori e proprietari di immobili che non esporranno il CIN in modo visibile, o che tenderanno a nasconderlo.


Anche la mancata installazione di estintori e rilevatori di gas in “posizioni accessibili e visibili” costerà da 600 a 6mila euro.

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