Nel mondo immobiliare si tratta di una pratica ancora poco diffusa ma di recente cominciano a verificarsi i primi casi di aste senza riserva anche per il mattone.
Prima di comprendere il meccanismo alla base delle aste senza riserva, bisogna chiarire qual è il significato del termine ‘riserva’. Per prezzo di riserva si intende l’importo minimo che il venditore è disposto ad accettare. Qualora esso non venisse raggiunto, l’asta può essere sospesa e l’oggetto, come nel caso di un immobile, ritirato dalla vendita.
Il prezzo di riserva nascosto
Come pratica diffusa soprattutto online per la compravendita di oggetti, generalmente il venditore non dichiara il prezzo a cui è intenzionato a cedere un certo bene ed è per questo che si parla di prezzo di riserva nascosto. In questa situazione, l’unico modo per tentare di accaparrarsi il bene, è fare un’offerta ed attendere la risposta durante un incanto o su una piattaforma online.
Se il prezzo di riserva non è raggiunto significa che l’importo proposto è inferiore rispetto alle aspettative del venditore e, perciò, l’acquisto del bene non avverrà.
Anche durante l’asta, il prezzo di riserva può essere diminuito ma non può mai essere aumentato. Nel caso in cui il prezzo venga abbassato, il nuovo importo dovrà superare di almeno 1 euro la migliore offerta presentata fino a quel momento.
Che significa “asta senza prezzo di riserva”
Può anche avvenire che in un’asta online il venditore scelga di non determinare un prezzo specifico, e, in questo caso, verrà apposta la dicitura “oggetto in vendita senza riserva”.
In poche parole, in questa situazione non esiste un prezzo minimo per partecipare e vincerà l’asta chi offre semplicemente di più.
Le aste senza prezzo di riserva sono funzionali a favorire le offerte a rialzo dei possibili compratori. La regola del prezzo di riserva però non si applica al settore delle aste giudiziarie di mobili o immobili. Esse sono infatti gestite dai tribunali che stabiliscono il prezzo base, l’offerta minima e il rilancio minimo.
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