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Affitti per studenti fuori sede: quanto costano in media?

Sotto i portici degli edifici universitari più antichi restano gli ultimi accampamenti in tenda. La firma degli studenti sventola sugli striscioni a caratteri cubitali: “Il tempo è scaduto. Fuori sede, ma non fuori casa!”. Intanto, molti studenti universitari rappresentati dalle varie categorie non intendono “traslocare”. Non prima dell’incontro previsto il 30 ottobre tra Udu (Unione degli Universitari) e la ministra dell’Università Anna Maria Bernini. Alla titolare del dicastero sarà illustrato un report che mette in luce il problema del caroaffitti patito dagli studenti universitari. Dai numeri dell’indagine si può stabilire quanto costa in media una stanza singola.



I prezzi degli affitti a studenti fuori sede

Affittare una stanza singola per studiare nei principali centri universitari italiani costa in media 430 euro a studente, spese incluse. Una camera doppia costa mediamente 280 euro, una differenza troppo sottile che espone al rischio speculazione. Inoltre, almeno il 10% degli affitti presenta una o più irregolarità.


Sono questi, in sintesi, i dati del report che il 30 ottobre finiranno sul tavolo della ministra Bernini. Sono i numeri redatti dal report “Emergenza fuorisede” a cura di Udu, promosso con Cgil e Sunia. Queste cifre sono la media di un campione di testimonianze che ha coinvolto 20mila studenti e studentesse universitarie.


Le città più care per gli studenti sono, in ordine decrescente:

  • Milano (650 euro per una camera singola);

  • Bologna e Roma (500 euro).


Prezzi proibitivi per il 30% del campione, che ha lamentato di essere in grave difficoltà economica, non riuscendo ad arrivare a fine mese, quindi a non pagare l’affitto. Un cortocircuito che mette in difficoltà tutti, dagli studenti ai proprietari di casa, costretti a inasprire clausole e condizioni contrattuali, o cedere al nero o alla tentazione delle irregolarità.


Caroaffitti studenti: i rischi degli annunci falsi e degli alloggi in nero

L’indagine Udu mette in luce parte del sommerso che rischia di diventare endemico nel mercato immobiliare degli affitti per studenti. Con l’aumento della domanda e il calo dell’offerta, si allungano le code degli studenti in fila per contendersi anche una camera condivisa. Infatti, il 60% confida di aver fatto molta fatica a trovare un alloggio. Le città dove aggiudicarsi un affitto è sempre più difficile sono quelle dove non a caso i costi sono elevati, in particolare Milano, Bologna, Bergamo, Padova, Roma e Napoli.


Inoltre, almeno il 22% degli intervistati ha cercato casa tramite i social network, spesso ricettacolo di falsi annunci o proposte irregolari. In questo universo di annunci sui social si annidano i maggiori pericoli: non è solo il costo eccessivo a preoccupare gli studenti, ma anche gli annunci falsi (30% del campione), le condizioni inaccettabili (42%), gli alloggi introvabili (36%), le discriminazioni di genere (13%) e il razzismo (4%).


Le proposte contro il nero e il caroaffitti

Simone Agutoli, responsabile della questione abitativa per l’Udu, fa sapere che “circa il 5,5% degli studenti non ha alcun contratto, con il primato negativo di Napoli dove un rapporto su quattro risulta essere privo di contratto scritto”. A queste stime, bisogna aggiungere le irregolarità parziali, laddove spuntano cifre non concordate o riportate sul contratto.


Insomma, la coda è lunga, l’offerta scarseggia, si attendono nuovi alloggi da realizzare con il Pnrr, ma nel frattempo il mercato rischia di diventare una terra di nessuno, tanto a contendersi una stanza sono in molti. Cosa fare?


L’Unione degli Universitari proporrà alla ministra Bernini di:

  • Stanziare immediatamente 100 milioni di euro per un fondo a sostengo degli studenti fuorisede;

  • Intervenire con uno stanziamento di 300 milioni sulle borse di studio;

  • Limitare e disincentivare le locazioni brevi turistiche, il canone ordinario e lo sfitto con maggiori interventi sulla leva fiscale e sulla regolamentazione;

  • Rivedere il Pnrr e stanziare 3 miliardi sul bilancio pluriennale per nuovi investimenti in alloggi pubblici.


La risposta della ministra Bernini al caro affitti studenti

La parola ora passerà alla ministra Anna Maria Bernini che già aveva annunciato ulteriori 260 milioni di euro da sommare alle risorse del Pnrr e ad altri finanziamenti nazionali. Il governo pensa di poter riconvertire alcuni immobili in studentati, valutando in almeno 67.292 il potenziale di posti letto da recuperare.


Infine, intende premiare studenti fuori sede e quelli meritevoli ma in condizioni economiche svantaggiate. C’è attesa sulla manovra di bilancio 2024, da approvare entro fine anno, sul prossimo bando Pnrr Housing con imposizione ai gestori del canone calmierato.

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